martedì 31 agosto 2010
Twitter, e-commerce e advertising
Martedì scorso Twitter ha assunto due nuovi direttori commerciali, scippandoli rispettivamente alla Fox e a Google, che vanno ad accorparsi allo squadrone sales già assemblato in precedenza. La direzione è chiara almeno quanto l’obiettivo: diventata ormai attore importante della rete, la start-up di San Bruno, California, ha deciso di concentrarsi su come guadagnare con i suoi tweet. Come Google insegna (e come gli utenti di Gmail sanno bene), tutto gira attorno alla customizzazione dell’advertising, ed è in questo campo che Twitter si sta muovendo.
Anzitutto con i Promoted Tweets, messaggi che compaiono quando gli utenti digitano keyword che gli investitori hanno comprato per linkarle alle loro pubblicità. In questo modo, spiega Dick Costolo, “gli utenti non saranno mai disturbati da pubblicità che non ritengano in qualche modo utili”. La stessa idea può essere sfruttata anche dai singoli user che, attraverso il servizio RevTwt, possono postare direttamente sul proprio account tweet con collegamenti sponsorizzati e guadagnare proporzionalmente ai clic dei loro follower.
Un’altra buona idea di business è l’e-commerce: per questo Twitter ha appena creato Earlybird, un profilo che, in tempo reale, propone offerte e iniziative limitate nel tempo per i propri follower (oltre 190.000 in pochi giorni), veri affari che possono comprendere una varietà infinita di prodotti (da iPod a pannolini) e di eventi (biglietti per concerti o viaggi). Operativamente, i venditori determineranno i prezzi e gli sconti da applicare e Twitter incasserà percentuali dalle vendite.
Ma non è tutto, anzi, non è ancora nulla. Qualche mese fa Twitter ha annunciato il lancio di nuove feature, tra cui le annotation. Per capire cosa sono, bisogna conoscere la vera anatomia di un tweet (qui), le cui componenti vanno molto oltre i semplici 140 caratteri. Oltre le informazioni sull’autore e sulla sua provenienza geografica, l’ID dell’utente, la data di creazione e un milione di altre cose, con le annotation uno sviluppatore terzo potrà aggiungere metadati ai tweet, inizialmente di dimensioni non superiori a 512 byte ma destinati a crescere esponenzialmente, di modo da rendere Twitter una piattaforma su cui condividere qualsiasi cosa, non solo brevi stringhe di testo. Immaginarsi le conseguenze per l’advertising e l’e-commerce. E per il fare soldi in generale.
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